Barzizza

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Gandino Cazzano S. Andrea


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BARZIZZA.


Da Gandino per una dolce ascesa si arriva a Barzizza. Giace sopra un’eminenza alle falde del monte Fano.

Sua superficie Ett. 592. Popolazione 375. Ufficio postale a Gandino.

Il suo territorio è in parte (piccolissima parte) al piano coltivato razionalmente a biade, il restante è a collina che va mano mano svolgendosi in montagna la quale è coperta da boschi e più da grandi praterie, ove numeroso bestiame viene condotto a pascolare nella buona stagione. Alle falde del monte Fano è celebre una pietra fosforica simile a quella tanto celebrata nella provincia di Bologna. (A. Amati, opera citata, Vol. I, pag. 637). Nell’anno 1871, se non erriamo, quivi pure si era fatto assaggio di una miniera di pirite argentifera.

[p. 54 modifica]Arte. — La chiesa parrocchiale antica, fabbricata in sito assai disagiato, era sotto l’invocazione di S. Lorenzo. All’altar maggiore di questa, avvi dipinto maestrevolmente il martirio del Santo titolare, opera che vuolsi attribuire al pennello del Bassano. E nella nuova parrocchiale, dedicata a S. Nicola da Tolentino, e costrutta in paese, esiste la seguente lapide:

D. O. M.
Illustr. D.n Iohan Zibonus de Barziza
Nob. a S. R. Maiest. Poloniae Secret.
Huic Arae S.S. Rosarii B. M.
Perpetuam Capellaniam reliquit

an. 1661

Scuole e beneficenza. — Scuole obbligatorie. — A vantaggio de’ poveri havvi il pio luogo detto la «Beneficenza.»

Uomini illustri. — Oltre all’aver dato origine e denominazione ad un’illustre famiglia, che molto figurò nella veneta aristocrazia, diede il nome anche ai celebri Gasparino e Gianforte Barzizza. — Il primo nacque verso l’anno 1370 e fu professore di Letteratura greca e latina all’Università di Pavia; di Rettorica e di Filosofia in quella di Padova, di Eloquenza a Milano e spesso oratore celebratissimo di repubbliche e principi. Mori verso il 1431. Il secondo nato nel 1400, laureato prestissimo nelle lettere e nelle scienze, fu professore in nobilissime cattedre. Il re Alfonso d’Aragona lo creò suo consigliere; Filippo Maria duca di Milano lo elesse suo vicario generale e professore di Filosofia morale; fu inviato ambasciatore a nobilissime repubbliche, a monarchi ed a pontefici (Leggasi il Thouar, Saggio di racconti). Di questa famiglia sono pure Cristoforo e Battista che occuparono il primo la cattedra di Medicina e l’altro quella di Belle lettere nell’Università di Padova.