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Memorie storiche. — Gandino nell’età di mezzo fu luogo molto forte; solo da alcuni anni si poteano vedere le sette porte, munite di torre all’antica, a cui davano accesso. — Prese parte attiva alle fazioni ed alle guerre che nei secoli XIII e XIV si combatterono fra Guelfi e Ghibellini. Le sue sorti vanno congiunte a quelle di Bergamo; nel 1428 si diede alla repubblica di Venezia, la quale gli accordò la facoltà di reggersi con proprio Statuto col quale si governò sino al 1797.
In un’altura poco distante dal paese, esisteva un ampio convento, tenuto dai frati minori Francescani sino alla loro soppressione seguita sul finire dell’u. s. secolo. La sua vasta chiesa era dedicata a Maria Assunta, il di cui quadro opera delle migliori del nostro Talpino, ne venne tolto unitamente ad un altro che esisteva in una delle sue cappelle rappresentante la deposizione di G. C. nel sepolcro e che era del celebre Moroni. Il primo di questi quadri fu trasportato ed esposto alla pubblica ammirazione nella Chiesa Prepositurale di S. Alessandro della Croce in Bergamo e precisamente nell’altare della Cappella faciente crociera a destra.
BARZIZZA.
Da Gandino per una dolce ascesa si arriva a Barzizza. Giace sopra un’eminenza alle falde del monte Fano.
Sua superficie Ett. 592. Popolazione 375. Ufficio postale a Gandino.
Il suo territorio è in parte (piccolissima parte) al piano coltivato razionalmente a biade, il restante è a collina che va mano mano svolgendosi in montagna la quale è coperta da boschi e più da grandi praterie, ove numeroso bestiame viene condotto a pascolare nella buona stagione. Alle falde del monte Fano è celebre una pietra fosforica simile a quella tanto celebrata nella provincia di Bologna. (A. Amati, opera citata, Vol. I, pag. 637). Nell’anno 1871, se non erriamo, quivi pure si era fatto assaggio di una miniera di pirite argentifera.