La Madonna de la bbasilica libbreriana

Giuseppe Gioachino Belli

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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1835

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LA MADONNA DE LA BBASILICA LIBBRERIANA.1

1.

     Che ppriscissione! Oh ddio, stateve quieti,
Ch’io vòrze annàcce2 pe’ li mi’ peccati!3
Vennero tre ddiluvi scatenati,
Da intontì li padriarchi e li profeti.

     Li preti nun pareveno ppiù ppreti,
Li frati nun pareveno ppiù ffrati,
Ma ppanni stesi,4 purcini abbaggnati,
Trippette, scolabbrodi, sottasceti...

     Li vedevi cantanno5 lettanìe,6
Chi in cotta, chi in pianeta, chi in piviale,
Scappà ppe’ li portoni e ll’osterie.

     Inzomma, ggente mia,7 fu una faccenna,8
Che inzino la Madonna e ’r Cardinale9
Dovérno fa10 la sparizzion de Vienna.11

11 settembre 1835.


Note

  1. Basilica Liberiana, così detta da san Liberio Papa, sotto il cui potificato fu eretta, ma più conosciuta col titolo di Santa Maria Maggiore. In essa, entro la Cappella Borghesiana, si conserva la miracolosa immagine della Vergine, una di quelle dipinte per suo divertimento dal medico san Luca Evangelista. Questa immagine, per ordine di Gregorio XVI, fu tratta di là l’8 settembre 1835, ond’esser trasportata processionalmente da tutto il clero secolare e regolare alla Basilica Vaticana, a preservare per sua intercessione la città di Roma dal vicino flagello del cholera.
  2. Ch’io volli andarci.
  3. [Per scontare i miei peccati. Non perchè ne avesse l’intenzione, ma perchè il caso volle cosi.]
  4. [Stesi ad asciugare.]
  5. Cantando.
  6. [Letanie.]
  7. [Amici miei, cari miei.]
  8. Faccenda.
  9. Il Cardinal Vicario, Odescalchi, fuggì con la Madonna nella Chiesa di S. Maria in Vallicella (Chiesa Nuova) de’ Filippini, ed ivi la depose. Con altra processione poi [alla quale prese parte anche il Papa, i Cardinali, il Senatore, ecc.] nella seguente domenica, si portò a S. Pietro, dove per vari giorni rimase esposta alla pubblica venerazione, e quindi [dopo un’altra tappa di sei giorni nella Chiesa del Gesù, il 30 settembre] fu ricondotta a casa sua, [accompagnata anche questa volta dal Papa, dai Cardinali, ecc.].
  10. [Doverono, dovettero fare.]
  11. [Questa similitudine deriva evidentemente dalla fuga di Vienna con Paris, raccontata nel vecchio romanzo, che il nostro popolo legge ancora.]
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2.

     Uhm, la ggiornata er Papa nu’ la trova
Pe’ ffini ll’antra1 mezza priscissione.
Che tte pare? Ggià er tempo sciariprova
Cór zolito tempaccio bbuggiarone.

     Vado vedenno2 che sta gran funzione
Finirà ccom’er pranzo d’un par d’ova,
E ’r zagro3 quando resterà a ppiggione
Indóv’abbita mo, a la Cchiesa-nova.

     La spasseggiata de sto quadro nero
Me pare er viàggio de la tartaruca,
Che ppe’ ttre mmijja sce vò4 un mese intiero.

     Oh pprovera Madonna de san Luca!
Lei a Ssan Pietro nun ce va davero,
Si5 er Papa nun prepara una filuca.

13 settembre 1835.


Note

  1. L’altra.
  2. Vedendo.
  3. E il sacro.
  4. Ci vuole.
  5. Se.