La Faoniade/Lettera a Licofonte Trezenio
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LETTERA
A
A Chi, se non a voi, carissimo Licofonte, dovrà far parte Sosare delle sue confidenze! Crederei di tradire quella bella amicizia, che ad onta del tempo e dello spazio che ci separa, vi ho costantemente serbata, se vi occultassi il minimo de’ miei segreti, specialmente trattandosi di affari poetici. A voi dunque, cui diede Apollo un ingegno creatore, offro la traduzione di un opera della celebre Saffo, scoperta ultimamente dal signor Ossur ne’ suoi viaggi per l’Egéo.
Mi direte, perchè in vece di una infelice traduzione, non vi mando lo stesso originale? Vi rispondo, che il signor Ossur, ch’ebbe la compiacenza di prestarmelo per tradurlo, volle da me parola di non darlo altrui, fin tanto che lo avesse egli arricchito di note erudite, per poi produrlo unitamente alla mia traduzione. Sono già scorsi tre anni dacchè questa è compita, e fin da quel tempo ne avvisai il letterato suddetto, a cui rimisi il testo: Ma vedendomi da un pezzo privo di sue notizie, ne scrissi mesi addietro ad un amico in Pietroburgo, da cui ne ebbi in risposta la notizia della morte del signor Ossur, successa poco dopo aver ricevuto la mia lettera, soggiungendomi, che fra i manuscritti di quell’erudito si era per l’appunto ritrovato il consaputo testo da me rimessogli, e ch’egli aveva cominciato ad illustrare con note.
Intanto, sciolto per tale accidente dalla data parola, vi mando questa traduzione, sperando in breve di ricevere da Pietroburgo l’originale e rimettervelo, acciò ne facciate il confronto. La vostra fama è nota nell’orbe poetico, e per ciò volontieri sottometto quest’opera al vostro giudizio. Leggetela: E vivete felice, come sinceramente vi desidera il vostro amico.
- Madrid......