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que, cui diede Apollo un ingegno creatore, offro la traduzione di un opera della celebre Saffo, scoperta ultimamente dal signor Ossur ne’ suoi viaggi per l’Egéo.

Mi direte, perchè in vece di una infelice traduzione, non vi mando lo stesso originale? Vi rispondo, che il signor Ossur, ch’ebbe la compiacenza di prestarmelo per tradurlo, volle da me parola di non darlo altrui, fin tanto che lo avesse egli arricchito di note erudite, per poi produrlo unitamente alla mia traduzione. Sono già scorsi tre anni dacchè questa è compita, e fin da quel tempo ne avvisai il letterato suddetto, a cui rimisi il testo: Ma vedendomi da un