La Cortigiana (1525)/Atto terzo/Scena nona
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Pietro Aretino - La Cortigiana (1525)
Atto terzo
Scena nona
Scena nona
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Messer Maco e Maestro Andrea.
- Messer Maco
- Maestro Andrea, di dove se viene al mondo?
- Maestro Andrea
- Per una fenestra larga larga.
- Messer Maco
- E che ci si vien a fare in questo mondo?
- Maestro Andrea
- Per vivere.
- Messer Maco
- Come se vive, poi?
- Maestro Andrea
- Per mangiare e per bere.
- Messer Maco
- Io viverò sempre, perch’io mangio come un lupo e bevo come un cavallo. Ma come l’omo ha visso, che s’ha da fare?
- Maestro Andrea
- A morire sul buco, come i ragnateli; ma torniamo a Gian Manenti.
- Messer Maco
- Che fu questo Gian Manenti?
- Maestro Andrea
- Gran cortigiano e gran musico, e si rifece ne le proprie forme che vi rifarete voi.
- Messer Maco
- O come?
- Maestro Andrea
- Starete in molle ne l’acqua tepida.
- Messer Maco
- Faròmi io male a starci in molle?
- Maestro Andrea
- Fansi male le bombarde, le campane e le torri quando le si fanno?
- Messer Maco
- Non cred’io; ma io mi stimavo che le bombarde, le campane e le torri nascessero come li alberi.
- Maestro Andrea
- Voi erravate in grosso!
- Messer Maco
- Faròmi io bene?
- Maestro Andrea
- Arcibonissimo, perché è men fatica a fare un uomo che una bombarda.
- Messer Maco
- Sí, eh?
- Maestro Andrea
- Messer sí. E bisogna ordinare el medico, le forme e le medicine.