La Cortigiana (1525)/Atto secondo/Scena undicesima
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Pietro Aretino - La Cortigiana (1525)
Atto secondo
Scena undicesima
Scena undicesima
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Maestro Andrea, solo.
- Maestro Andrea
- Mentre che messer Moccicone beeva s’è inamorato di Camilla Pisana per averla vista da le fenestre de la camera. Questa è quella volta che Cupido doventa una pecora. Egli canta improviso e compone i piú ladri versi e le piú ribalde parole che se udissero mai. E per non parere busardo come gl’astrologhi del diluvio, vi voglio leggere una pístola ch’egli manda alla Signora.
- (Lettera de messer Maco a la Camilla Pisana)
- Salve Regina misericordie. Perché i vostri occhi marmorei e inorpellata bocca e serpentini capelli e fronte corallina e labra di broccato m’hanno cavato di me stesso, e son venuto a Roma e faròmi cortigiano, favente Deo, per amore vostro, perché sete piú morvida che le ricotte, piú fresca del ghiaccio, piú polita che la mandragola, piú dolce che la quintadecima, e piú bella che la fata Morgana e la Diana stella. Sí che spettate il luogo e trovate el tempo dove io possa dirvi millanta parole, le quale seranno secrete come un bando, et fiat voluntas tua.
- Maco che sta per voi a pollo pesto
- vi voría far quel fatto presto presto.