La Cortigiana (1525)/Atto secondo/Scena quindicesima
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Pietro Aretino - La Cortigiana (1525)
Atto secondo
Scena quindicesima
Scena quindicesima
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Rosso e Parabolano.
- Parabolano
- Che c è, Rosso?
- Rosso
- Vorrei che voi ridessi un poco, per amor mio.
- Parabolano
- E sí sia.
- Rosso
- Mala parola, et è scritta per tutto né si seppe mai chi la scrivessi né mai fu detta da uomo lieto.
- Parabolano
- Che piú?
- Rosso
- Ma torniamo al proposito. Che pagheresti voi se m’endovinassi de chi e de come amor vi crucifigge? E non mi fa profetizzare el vino, ché, Dio grazia, s’adacqua in modo che ’l cervello sta in cervello.
- Parabolano
- Che di’ tu, fratello?
- Rosso
- Fratello, ah? Sappiate ch’io so come l’ha nome, di chi è moglie, dove è la casa e tutto.
- Parabolano
- Come, la casa, el marito e lei?
- Rosso
- Ogni cosa: moglie, marito, balie, fratelli e peggio.
- Parabolano
- Se mi dici la prima lettera del suo nome ti guadagni cento ducati.
- Rosso
- D’oro o di carlini?
- Parabolano
- D’oro!
- Rosso
- Larghi o stretti?
- Parabolano
- Traboccanti e larghi.
- Rosso
- Levàtimi di tinello e diròvi ogni cosa, ancora che no ’l meritati.
- Parabolano
- Padrone de la mia casa ti faccio. Comincia per S?
- Rosso
- Messer no.
- Parabolano
- Per A?
- Rosso
- A punto: ’Viola’
- Parabolano
- Per Z?
- Rosso
- Piú su sta Santa Luna!
- Parabolano
- Per C?
- Rosso
- A un buco vedesti. A fe’ che domani o l’altro ve lo dirò e molto voluntieri.
- Parabolano
- Ah, Cielo, perché consenti tu che un mio famiglio mi schernisca?
- Rosso
- Che vi fa piú oggi che domani a saperlo? Dipoi se voi mi amazzate... Laura... non sète voi per avere il Rosso valente come Astolfo!
- Parabolano
- Non piú! Dove son io?
- Rosso
- In estesis!
- Parabolano
- Dormo io?
- Rosso
- Sí, a farmi bene.
- Parabolano
- Con chi parlo io?
- Rosso
- Col Rosso, che non ha piú a mangiare in tinello, e l’ho piú caro che s’io fussi potestà di Norcia, imbasciatore di Todi e veceré di Baccano.
- Parabolano
- Andiam dentro, amico mio carissimo, ch’è buon per te.