La Cortigiana (1525)/Atto quinto/Scena ventesima

Atto quinto
Scena ventesima

../../Atto quinto/Scena diciannovesima ../../Atto quinto/Scena ventunesima IncludiIntestazione 2 giugno 2008 75% Teatro

Atto quinto - Scena diciannovesima Atto quinto - Scena ventunesima

Parabolano, Togna, Aloigia e Valerio.

Parabolano
Sí ch’in sogno m’è stato cavato di bocca ch’io era inamorato, e il Rosso è stato l’autore de vituperarmi!
Aloigia
Signor sí, e mi reccomando a Vostra Signoria perché l’esser troppo compassionevole e bona m’ha fatto errare; uh, uh, uh!
Parabolano
Oh, tu piangi! Per Dio, ch’io ho a rifarti!
Aloigia
Per vedervi stare sí mal d’amore e dubitando che per troppo amore voi non ammalasti, presi questo partito.
Valerio
Per Dio che la merita perdono, poiché l’è sí pietosa e ingeniosa che gli basta l’animo fare cosí ingeniose opere.
Parabolano
Ah, ah, ah! Sono io el primo?
Aloigia
Signor no.
Parabolano
Ah, ah, per Dio, ch’i mi voglio mutare di proposito e ridermi di questa cosí ladra burla e de la mia pazzia! E stammi benissimo ogni male, ché non ci doveva venire; e Aloigia ha fatto el debito suo.
Valerio
Or vi cognosco io savio; e voi madonna, state cosí malinconosa e sètevi ringrandita a sollazzare con sí gran maestro.
Togna
Ohimè, ch’io son stata tradita e menataci per forza con questi panni del mio marito.
Aloigia
Tu non dici el vero!