La Cortigiana (1525)/Atto quarto/Scena diciassettesima
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Pietro Aretino - La Cortigiana (1525)
Atto quarto
Scena diciassettesima
Scena diciassettesima
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Sbirri, Rosso, Romanello.
- Sbirro
- State saldo, a la Corte! Che cosa è?
- Rosso
- Questo frate è uscito d’una taverna e corremi dietro come un pazzo, e io, per non fare questione con sacerdoti, piú tosto ho voluto fuggire.
- Romanello
- Signor capitano, costui m’ha giuntato! Io son Romanello giudeo che...
- Sbirro
- Ah, sacrilego ribaldo! Tu vai con le cappe sagrate per deleggiare cristiani? Mettetelo nella segreta compagni!
- Romanello
- Questa è la ragion che se fa?
- Rosso
- Capitano, se Vostra Signoria non fa dimonstrazione, io sto con tale che ve ne pentirete, ché non s’ha però a fare tal villanie a chi va per i fatti soi.
- Sbirro
- Non dubitare che pagherà lo scotto e li faremo uscir el vin del capo con quattro tratti de corda.