La Cortigiana (1525)/Atto quarto/Scena diciannovesima
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Pietro Aretino - La Cortigiana (1525)
Atto quarto
Scena diciannovesima
Scena diciannovesima
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Maestro Mercurio, Maestro Andrea, Messer Maco.
- Maestro Andrea
- Gli è cento anni, o meno, che mai fu visto el piú bello di Vostra Signoria.
- Maestro Mercurio
- Per Dio, che avete un grande obligo con la natura de’ maestri e de le forme.
- Messer Maco
- Ah, ah! Mostratemi lo specchio, ch’io mi sento diventato un altro! O che pena ho io patito! Ma io sono cortigiano e guarito. Date qua lo specchio... Ohimè, o Dio! Io sono guasto, io son disconcio, io son morto! O che bocca, o che naso! Misericordia, Vita dulcedo... et verbum caro factum est!...
- Maestro Mercurio
- Che accidente è questo? Duolvi il corpo?
- Messer Maco
- Io disfatto! Io non son io! Regnum tuum.... panem nostrum... Traditori, voi m’avete scambiato nelle forme. Io vi accusarò per ladri! Ladri visibilium et invisibilium!
- Maestro Andrea
- Gli orazioni non vi possono se non giovare; ma bisogna gittarsi per terra? State su e specchiativi bene!
- Messer Maco
- Malandrini, rendetemi el mio viso e toglietevi il vostro, ché, s’io guarisco fo voto de dire un mese li salmi pestilenziali.
- Maestro Andrea
- Molto bene; ma guardatevi nel specchio un’altra volta.
- Messer Maco
- Non farò!
- Maestro Andrea
- Sí, farete!
- Messer Maco
- Laudate pueri Dominum! Io sono in fatto racconcio e ’l piú bel che mai. ’O stelluzza d’amore, o Angel d’orto, Viso di legno e faccia d’oriente’.
- Maestro Mercurio
- V’allegrate con le musiche; oh che voce!
- Messer Maco
- Io voglio tutte le signore, adesso, ora! E voglio farmi papa e inchiavellare la Camilla ora ora! Spacciatemi, ch’io ho fretta.
- Maestro Andrea
- Maestro Mercurio, andatevi a spasso e domani andate al cassieri de’ Chisi, ché vi saranno contati i denari per commissione de messer Maco.
- Maestro Mercurio
- Cosí farò, e a Vostra Signoria bascio le mani.