La Cicceide legittima/II/XXXIII

Sonetti

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Si loda il Sig. Tommaso N. il quale restò solo fra molti nell’amicizia di D. Ciccio.

xxxiii.
P
Erchè ad ogn’or l’affettuoso Acate

     Con assidue pedate
     L’orme di Enea seguì.
     4Senza lasciarlo mai notte, ne dì,
     Mertò dal maggior Vate
     Di leal fedeltà lodi pregiate;
     Onde poi n’è rimaso
     8Sino al dì d’oggi applaudito il grido;
     Ma voi, Signor Tomaso,
     Al vostro D. Ciccion sete sì fido,
     Che certo in questo caso,
     12Per tanta fedeltà, voi meritate
     Più, ch’Acate.