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Si loda il Sig. Tommaso N. il quale restò solo fra molti nell’amicizia di D. Ciccio.

xxxiii.
P
Erchè ad ogn’or l’affettuoso Acate

     Con assidue pedate
     L’orme di Enea seguì.
     4Senza lasciarlo mai notte, ne dì,
     Mertò dal maggior Vate
     Di leal fedeltà lodi pregiate;
     Onde poi n’è rimaso
     8Sino al dì d’oggi applaudito il grido;
     Ma voi, Signor Tomaso,
     Al vostro D. Ciccion sete sì fido,
     Che certo in questo caso,
     12Per tanta fedeltà, voi meritate
     Più, ch’Acate.
     


A D. Ciccio, nell’arrivo a Macerata della sua Sposa, la quale egli avea decritta precedentemente per un Angelo.

xxxiv.
Q
Uella vostra sì bella, e sì famosa

Leggiadrissima Sposa
Pur venne a far felici
4Queste nostre pendici: e veramente
A parer de la gente,
Qual voi la predicaste, un’Angel sembra,
Ma però nell’età; non nelle membra.



D. Cic-