La Cicceide legittima/II/LXVII

Sonetti

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D. Ciccio, essendo infermo, muta ogni giorno la forma del Testamento.

lxvii.
D.
Ciccio essendo prossimo al morire,

     E nol volendo far senza testare,
     S’è messo di proposito a pensare
     4Sopra la forma del distribuire;
Ma par, che non si sappia stabilire
     Nella risoluzione, ch’egli è per fare;
     Onde muta, e rimuta, e per mutare
     8Ha speso in carta quantità di lire:
Quindi preveggo già, che inutilmente
     Farallo, e che l’erede universale
     11Vedrà quel, che sperò, ridotto al niente:
Poichè, se punto se gli allunga il male,
     Egli avrà speso in carta solamente
     14Pria, che sia morto, tutto il Capitale.