La Cicceide legittima/I/LXXVIII

Sonetti

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La rissa di D. Ciccio col medesimo Sig. Marchese.
Allo stesso Signor Co. Ronchi.

lxxviii.
G
iusto ciò, che previddi, è poi successo!

     D. Ciccio, uscendo fuor di Rota in fretta,
     Urtò ’l Marchese in su la porta, ed esso
     4Percosse lui d’un colpo di Bacchetta.
Il primo intanto subito s’è messo
     A causa de l’ingiuria sopradetta
     fieramente sù l’armi, ed ha promesso,
     8Di tosto farne orribile vendetta.
Io gli ho detto però — deh pieghi al buono
     Lo sdegno tuo, D.Ciccio; e ’l sen t’asperga
     11D’aqua letea magnanimo perdono;
Che se quel picciol bastoncin le terga
     Ti maltrattò, sovvengati, che sono
     14Usi a stare i C.... sotto la Verga.