La Cicceide legittima/I/LXVII

Sonetti

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L’inciampo.

lxvii.
D.
Ciccio, in gir la notte antecedente

     Senza lume a trovar la Favorita,
     In certa roba urtò sporca, e fetente,
     4Ch’era per pria da più d’un culo uscita:
Or quanto egli col piè la pestilente
     Puzza, e poscia col naso ebbe sentita,
     Maledisse il pestifero accidente,
     8E bestemmiò la sua notturna uscita;
Ma s’ogni eredità de l’Instituta
     Là, dove parla de le successioni,
     11A più prossimi sempre è conceduta,
In virtù di cotai disposizioni,
     A lui sol quella roba era dovuta.
     14Che i più prossimi al cul son i C...