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Rinovazione del buon Capo d’Anno a D. Ciccio per l’ingresso del 1683
lxvi. Hai goduto quel ben, che t’augurai,
Men congratulo teco, e più che mai
4Dal Ciel tel prego, e da’ Pianeti suoi.
Guidi lunge da te Saturno i Buoi,
Che tranno il Carro suo carco di guai.
Nè la spada malefica già mai
8Sfoderi Marte iracondo a danni tuoi.
Giove t’arrida, e Venere con lui,
Nè il Sol, Cintia, o Mercurio influssi rei
11Sparga mai sovra te da’ Cerchi sui.
In somma ogn’un di lor t’esalti, e bei,
E ti conservi, per diletto altrui,
14Eternamente quel C ... che sei.
L’inciampo.
lxvii. Senza lume a trovar la Favorita,
In certa roba urtò sporca, e fetente,
4Ch’era per pria da più d’un culo uscita:
Or quanto egli col piè la pestilente
Puzza, e poscia col naso ebbe sentita,
Maledisse il pestifero accidente,
8E bestemmiò la sua notturna uscita;
Ma s’ogni eredità de l’Instituta
Là, dove parla de le successioni,
11A più prossimi sempre è conceduta,
In virtù di cotai disposizioni,
A lui sol quella roba era dovuta.
14Che i più prossimi al cul son i C...
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