La Cicceide legittima/I/CXIII
Questo testo è stato riletto e controllato. |
Giovanni Francesco Lazzarelli - La Cicceide (XVII secolo)
CXIII
◄ | I - CXII | I - CXIV | ► |
A D. Ciccio in occasione d’esser stato carcerato in Costantinopoli un Ambasciator di Corona.
cxiii.C
Olà, dove s’adora l’Alcorano, D. Ciccio, io sento dir, ch’è stato messo
Prigion, per non sò qual fallo commesso
4L’Ambasciator d’un Principe Cristiano;
E dicesi, esser mente del Sultano,
Ch’ei paghi in pena del supposto eccesso
Trecento borse, oltre il regal promesso
8A quei primi Ministri del Divano,
Ei però, che non v’ha corrispondente
Da cui possa sperar, che sian soccorse
11L’urgenze sue nell’occasion presente,
Da te l’attende, e non sà porlo in forse;
Poichè non v’è da chi più facilmente,
14Che da’ C.... possa trovar le borse.