La Cicceide legittima/I/CLXXXVI

Sonetti

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D. Ciccio affetta l’arguto, e lo spritoso.
Al Sig. Napoleon della Luna.

clxxxvi.
P
Er dimostrare altrui, ch’è divenuto

     Anch’egli oltre al suo solito svegliato,
     Luna, il nostro D. Ciccio ha cominciato
     4A dir concetti, e ad affettar l’arguto:
E dove infra di noi solea star muto,
     Or cento bizzarrie sfodra in un fiato,
     Così credendo d’essere stimato
     8Sottil d’ingegno, d’intelletto acuto:
Ma faccia quanto vuol, che le persone
     Sapendo quando poco ei peschi a fondo,
     11N’avran sempre una bassa opinione;
Che nessun matematico del Mondo
     Può trovar l’acutezze in un C ....
     14Ch’è di figura sferico, e rotondo.