La Cicceide legittima/I/CCLIII

Sonetti

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D. Ciccio aspira al grado di Confaloniere.
Al Sig. Lodovico Breni.

ccliii.
B
Reni, il nostro D. Ciccio ha cominciato

     Glorioso a formar certe chimere,
     Che non senza ragione il fan tenere
     4Per matto sollennissimo, e spacciato;
Poichè, dell’esser suo dimenticato,
     Gli è venuto un ridicolo pensiere
     D’aver il grado di Confaloniere,
     8E capo di venir del Magistrato.
Or tu, che seco hai l’anima connessa,
     Avvisanel di grazia, onde al fin s’oda,
     11Ch’abbia sì pazza pratica dismessa,
Essendo in vero una pazzia ben soda,
     Che pretenda esser capo un, che la stessa
     14Natura il collocò sotto la coda.