La Chimera/Sonetti delle Fate/A Giuseppe Cellini
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Gabriele D'Annunzio - La Chimera (1885/1888)
Sonetti delle Fate - A Giuseppe Cellini
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A GIUSEPPE CELLINI.
Lino ai boschi de l’isola di Creta
udìa le ninfe correre tra i rami
e Teocrito udìa lunge i richiami
di Lyda a riva e i canti di Dameta.
Tu ne li orti d’Italia odi, o poeta,
rider le fate come in lor reami.
Ti chiede Urganda: — O mio sire, tu m’ami? —
e ti trae ne la sua reggia segreta.
Agile, ardente quale fiamma, Urganda
t’intesse a torno con rapidi voli
una danza di perfida virtù.
Ma non anche tu dormi in Broceglianda
tra i mirti intonsi, a’ lai de’ rosignoli,
poi ch’io suono il fatal corno d’Artù.