La Canzone dell'Olifante/L'Olifante

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Il Sacro Impero

VII.
L’OLIFANTE

Ormai nessuno è più con te, Manfredi
nepote di Costanza imperatrice!
Sul biondo capo ei pone l’elmo, ei leva,
andando a morte, l’aquila di Roma.
L’aquila cade sull’arcion dinanzi.5
Romano e’ parla, ed Hoc est signum Dei,
dice ai suoi cento. Ma però non lascia:
muove il cavallo verso la battaglia.
Cavalca, quale cavalier valente,
contro i guerrieri della rossa croce,10
galoppa al Prato delle rose, sprona
ver la sua rossa Roncisvalle.

Rollando ha messo l’Olifante a bocca,
forte lo prieme, a gran virtù vi soffia.
Il sangue sprizza e dalle labbra cola.15
Son alti i monti, alta la voce vola.
A trenta leghe l’eco ne rimbomba.
L’imperatore ode la voce lunga.
«Suon di battaglia!» mormora, ed ascolta:
«se non è tuono che tra i monti corra».20
Raccoglie a sé le briglie, né più sprona.
Tien alto il capo, e lento, al passo, inoltra...
AOI
«O triste voce!» pensa il re prigione.
«Che non cavalco per le bianche strade
di Lombardia con Ecellino e Buoso?»25
Pensa, e il suo cuore è come onda nel mare,
nel mare intorno a Montecristo e il Giglio,
quel tre di maggio... «Or sono sì distretto!»

Rollando mette ancora le due labbra
all’Olifante, e suona con ambascia.30
Dal collo gonfio il chiaro sangue salta.
Son alti i monti, passa la voce alta.
A trenta leghe il suono ne rimbalza.
L’imperatore ode la voce chiara.
«Se non è tuono, se non è valanga,35
è la mia gente, questa, che ha battaglia».
Ferma il cavallo, sosta in una landa.
Sul capo suo palpita l’orifiamma...
AOI
«Che avviene là?» domanda Enzio. Nessuno
sa, là nel regno, dei due re, che avvenga.40
Il giorno cade, e il sole tinge in rosa
la torre al sommo, che prigione ei prima
vide lanciarsi su nel cielo azzurro,
venendo dal Castel d’Unzola.

Rollando prende tutta la sua lena:45
nell’Olifante con furor l’avventa.
La fronte crepa, scoppiano le tempia.
Sono alti i monti; ma la voce immensa.
La voce va, nell’alto ciel dilegua,
passa all’imperatore sulla testa.50
Non è valanga, è altro che tempesta!
Ei fa sonare tutti i corni a guerra.
Volge il cavallo, volge a lei la schiera.
«Rollando chiama! Uomini, all’arme e in sella!»
AOI