L'uomo delinquente/Parte nona/VI

Capitolo VI. Cause del delitto associato.

L'uomo delinquente/Parte nona/V L'uomo delinquente/Parte nona/VII IncludiIntestazione 12 maggio 2012 75% Criminologia

Capitolo VI. Cause del delitto associato.
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1. Tradizione. — 2. Miseria. — 3. Ibridismo sociale. — 4. Guerra. — 5. Partiti. — 6. Carceri.


L’eziologia del delitto associato che è il più importante come il più dannoso, merita un apposito studio.

1. Una prima causa ne è la tradizione. La maggior persistenza di alcune associazioni malvagie come la mafia, la camorra e il brigantaggio, parmi dipendere in primo luogo dalla antichità della loro esistenza, poiché la lunga ripetizione trasforma i nostri atti in abitudine e quindi in legge, e la storia ci addita come tutti i fenomeni etnici, che ebbero una lunga durata, difficilmente sparirono d’un tratto. La camorra in Napoli data dalla fine del 1500. Il brigantaggio dalla metà del 400. Un’altra causa risiede nel fatto che nella Basilicata, nella Sicilia, dove il male è endemico, «brigante» non ha un concetto immorale pel popolo, né desta alcun ribrezzo; da ciò la mancata denuncia e la mancata testimonianza che ne intralciano assai la estinzione. Ma la ragione forse della stima in cui il brigante è tenuto è lo straordinario prestigio che ispira ai deboli la forza brutale. Una prova di ciò si ha nel fatto che i camorristi stessi subiscono il fascino del più forte e lo rispettano. Un’altra ragione della persistenza del brigantaggio e camorra si deve alla scarsa rete stradale e alle molte foreste dell’Italia del sud che rendono facile il brigantaggio. Ma la causa più importante è forse quella dei cattivi governi che non fanno giustizia e in certo modo giustificano e rendono utile e necessario il farsi giustizia da sé. Era la camorra un tempo una specie di adattamento naturale alle condizioni infelici di un popolo reso barbaro dal suo governo.
Armi. — Un’altra circostanza è la facilità di portare e maneggiare armi. I gladiatori sotto i romani furono i più terribili capi briganti, e molti dei briganti furono antichi bravi dei signori che esonerati dal servizio del padrone si diedero ad esercitano per proprio conto.
Ozio. — Altra causa è l’ozio, spesse volte forzato. Quando la disoccupazione infierisce, si vedono nascere facilmente bande di briganti che si squagliano col ritorno a tempi normali. Ambizioni ignobili. — L’ambizione, non già di arrivare a grandi ideali, ma di esser furbi, di arrivare ad ottenere con poca fatica ciò che altri ha con grande, di passare per forti, di esser temuti.

2. Miseria. — Una certa parte vi ha la miseria, che è grande là dove la camorra e la mafia fioriscono. Questa influenza non è però così grande come si crede; certo è che il circondano di Palermo e Monreale, fra i più ricchi d’Italia, sono quelli in cui è più forte la mafia, la quale ha nelle sue fila persone assai facoltose, mentre non c’è in Lombardia e nel Veneto nelle regioni più povere.

3. Ibridismi sociali. — Ma più ancora che la scarsa civiltà vi influisce sinistramente la mescolanza della poca e troppa civiltà come, per esempio, in alcune regioni d’Italia e in molte d’America, dove popoli tutt’altro che inciviliti sono sotto un reggimento il cui modello è preso a prestito dai p0. poli più civili. Da questa assurda mescolanza sorgono gravissimi danni. Le maggiori ricchezze e provvedimenti sociali aumentano i vagabondaggi, gli stupri, i furti e ne rendono meno facile la rivelazione, mentre la giuria, il rispetto alla libertà personale, la facilità alle grazie rendono impuniti molti delitti.

4. Guerre e perturbamenti politici. — Causa maggiore ancora vi hanno i perturbamenti politici, le guerre, le sedizioni. In queste circostanze, gli agglomeri aumentati, le passioni eccitate, la facilità di avere armi, la minore vigilanza ed energia. del governo sono cause naturali alle associazioni al mal fare, le quali si Ingrossano e diventano audaci a tal punto da convertjrsi in avvenimenti politici; tali le stragi cli Alcolea e la Comune di Parigi, quelle del Messico, della Nuova Orleans. Di tutti i flagelli — scriveva Erasmo — la guerra è il peggiore, perché ha sui costumi degli uomini una influenza più dannosa che sulle loro persone ed averi. Durante la guerra napoleonica, vicino ai paesi invasi vi era un’armata brigantesca, l’armata della luna, composta di falsi soldati che saccheggiavano, vinti e vincitori. E ciò si capisce. Nella guerra, gli orrori più grandi si commettono senza rimorsi, niuno arrossisce di commettere i più comuni delitti, di rubare, ammazzare, incendiare. Come è possibile che a questa scuola gli uomini non ne escano impregnati e tale morale trasportino nella vita civile?

5. Partiti e dissensioni civili. — Più ancora che la guerra influiscono i partiti, i quali si formano dopo la guerra, e che largamente si servono a scopi politici delle peggiori passioni individuali. In Sicilia la reazione borbonica si servì della mafia. In tutte le rivoluzioni di Palermo, larga parte vi ebbero le associazioni a delinquere. Immigrazione. — Poco favorevolmente agisce l’immigrazione. L’immigrante rappresenta quella specie di agglomero umano che ha la massima facilità ed incentivo al delitto associato. In America il contingente massimo delle bande è dato dagli immigranti. Anche quegli immigranti che più dovrebbero rifuggire dal delitto, come i pellegrini, offersero, come già dicemmo, cifre notevoli di delitto associato. Una prova sicura di ciò si ha nei rinvenuti decreti del re di Francia del 1632, 1671 e 1686 emanati per impedire i pellegrinaggi, i quali, sono dichiarati causa frequente di gravi delitti.
Capi. — Il trovarsi a un dato momento in paesi dove abbondino gli elementi del delitto un malfattore di genio o di grande audacia, è una delle cause più favorevoli alle associazioni a mal fare. Così le bande di Lacenaire, di Lombardo, Strattattmei3, Hessel, Maino, Mottino, La Gala e Tweed, devono la loro origine e la larga impunjtà alla grande intelligenza dei capi.

6. Carceri. — Ma la principalissima fra le cause delle associazioni a mal fare è la degenza nelle carceri. Quasi tutti i capi malfattori Maino, Lombardo, La Gaia, Lacenaire Scuffa, Flardouin erano fuggiaschi della galera, e scelsero i loro complici fra, i compagni che vi avevano dato prova di maggior audacia e ferocia. La prima origine della camorra è nelle carceri. Essa dapprima non spadroneggjaa, che colà, ma quando nel 1830 molti galeotti furono graziati, essi pensarono di trasportare i costumi ai di fuori. E la camorra perdura ancora terribile nelle carceri e nelle galere.
Altre cause. — I delinquenti si associano spesso per necessità, per sfuggire alla giustizia, per reagire e anche per cornpletarsi a vicenda, come Lacenaire che era vile con Avril feroce e sanguinano e Maino e La Gaia coraggiosi ma ignoranti con Ferraris e Davanzo che sapevan di lettere. Altre volte si associano per puro accidente, si formano nei ritrovi dei monelli di strada, nelle taverne. Si aggiunga che per molti il delitto è una partita di piacere che mal si può godere da soli.