Proemio

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[p. 3 modifica] Il Corso complementare di scienze economico-amministrative, istituito presso la nostra facoltà di giurisprudenza, inaugurando in questo giorno i suoi studi, assentite, o signori, che per incarico commessomi dal Consiglio degli insegnanti, nella mia qualità di direttore per il presente anno scolastico, io venga ad esporvene le ragioni e gli intendimenti, e a toccarvi del carattere, che noi ci proponiamo d’imprimere al nostro insegnamento.

A noi importa singolarmente, anche per una certa novità che potrebbe ravvisarsi nella istituzione, importa, dico, che siane ben chiarito fin d’ora l’ufficio e lo scopo, a fine di evitare apprezzamenti di esagerata impromessa per l’un verso, o men propizî per l’altro, e di assegnarne la natura ed i limiti, così nell’ordine scientifico come nel pratico.

Scientificamente, noi miriamo all’incremento di un insieme di studî, che entrano di lor natura nella enciclopedia generale delle discipline rappresentate dalla nostra facoltà, e ne sono un natural complemento; praticamente, noi ci proponiamo di apprestare il sussidio di una più speciale istruzione a coloro che intendono applicarsi ai pubblici ufficî, e di promuovere la generale cultura in questo [p. 4 modifica]indirizzo: esso medesimo di sì capitale importanza per tutti, stante gli ordini politici con cui si regge la società nostra.

Sono due punti di vista e due intenti che non si potrebbero scindere, e che rispondono al duplice scopo, scientifico e professionale, che vuolsi mai sempre riscontrare in un istituto d’insegnamento superiore; sono le ragioni e le esigenze della teorie e della pratica, possibilmente fra loro accostate ed accordate, per ciò che più particolarmente riguarda gli ufficî della pubblica amministrazione.

Io mi era dapprima lusingato di potervene dire in forma assai succinta, attesi altresì i termini alquanto modesti, nei quali va tracciato e professa tenersi il Corso nostro; ma poichè si tocca pur sempre, per l’assunto, ad un tema della più grave e generale importanza, ad una, dirò così, delle questioni travagliate circa l’odierno ordinamento degli studî superiori, quella dell’insegnamento politico-amministrativo, io prego la cortesia vostra a volermi concedere una qualche maggior larghezza; e spero che di tal modo ne andrà pur meglio giovato il vostro apprezzamento e il vostro giudizio.