Giuseppe Gioachino Belli

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Er ventricolo Le scole
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1832

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L'INDEMONIATE

     Tu ffatte legge1 er libbro che ccià2 er frate
Che pporta er venardì la misticanza,3
E ssentirai si cquante sce sò state
Che jj’è entrato er demonio in de la panza.

     Cueste sò, bbella mia, storie stampate,
Vite de Santi; e cc’è ttanto c’avanza
De donne che ccredenno4 gravidanza
S’aritrovorno5 in cammio affatturate:

     Perchè ar fine der gioco a mmill’a mille
Vommitorno6 li diavoli a lleggione7
Sotto forma de nottole e dd’inguille.

     Bbasta che pozzi8 datte9 uno stregone
A ingozzà ddu’ capelli e un par de spille,
Te sce schiaffa,10 si vvò, ppuro Prutone.


Roma, 17 novembre 1832

Note

  1. Fatti leggere.
  2. Ci ha.
  3. I cercatori degli ordini mendicanti girano, e s’introducono portando insalate per le case, a fine d’ottenere limosine o checchè sia.
  4. Credendo.
  5. Si trovarono.
  6. Vomitarono.
  7. Legioni.
  8. Possa.
  9. Darti.
  10. Ficca.