Giuseppe Gioachino Belli

1830 Indice:Sonetti romaneschi I.djvu sonetti letteratura L'astrazzione Intestazione 17 dicembre 2022 75% Da definire

Er gioco de calabbraga Devozzione pe' vvince ar lotto
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1830

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L’ASTRAZZIONE.1

     Tiràmese2 ppiù in là, ché cqui la gujja3
Ciarippàra4 de vede er roffianello5...
Varda,6 varda, Grigorio, mi’ fratello
Che s’è mmesso a intignà7 cco’ la patujja!

     Mosca!8 Er pivetto9 arza la mano, intrujja10
Mo in de le palle... Lesto, eh bberzitello.11
Ecco ecco che llèggheno er cartello:
Ch’edè?12 Ccinquantasei! senti che bbujja!13

     Je la potessi fà, sangue de ddina!14
Sor c...., vorticàmo15 er bussolotto.
Ch’edè? Ttrenta! Cell’ho ddrento a l’ottina.16

     Diesci! ggnente: Sei! ggnente: Discidotto!
Ggnente. Pe’ ddio! nemmanco stammatina?
Accidentacci a chi ha inventato er lotto.

Roma, 20 agosto 1830.

Note

  1. [“L’estrazione,„ che allora si faceva sulla loggia del Palazzo di Monte Citorio.]
  2. Tiriamoci.
  3. Obelisco di Monte Citorio.
  4. Ci ripara.
  5. Orfanello: dell’Ospizio degli Orfani.
  6. Guarda.
  7. Ostinarsi in alterco.
  8. [Silenzio! E volgarmente si dice anche a Firenze.]
  9. Fanciullo. [Detto però sempre con un po’ di canzonatura.]
  10. Rimescola.
  11. [Bel-zitello: bellimbusto.]
  12. Che è.
  13. Buglia: bisbiglio.
  14. [Eufemismo, per non nominare il nome di Dio peggio che invano.]
  15. [Voltichiamo]: rivolgiamo.
  16. [Giocata di otto numeri, come cinquina di cinque, ecc.]