L'Universo Misterioso/Nota del traduttore

Nota del traduttore

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James Jeans - L'Universo Misterioso (1932)
Traduzione dall'inglese di Giovanni Gentile
Nota del traduttore
Prefazione
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NOTA DEL TRADUTTORE


I
n Italia non si seguono, in generale, con molto interesse i progressi e i dibattiti sulle questioni propriamente scientifiche.

È lontano dal nostro carattere l’attribuire un valore eccessivo a quella facile metafisica che all’estero si suol fare, molto spesso, intorno ai massimi sistemi scientifici.

Ma questo non significa che l’uomo colto non debba interessarsi dei problemi, che spontaneamente sorgono via via dall’osservazione e dalle discussioni dei fatti naturali: non solo potrebbe egli formarsi un’idea completamente errata sulla fisica e sui fisici, ma correrebbe il rischio di rimanere tagliato fuori dalle grandi correnti della cultura moderna. Perchè, come dice anche il Jeans e come è opinione dei più; la nuova fisica è destinata ad esercitare una forte influenza sulla cultura, e a portare ad una revisione completa di antiche posizioni spirituali.

Per questa ragione noi abbiamo pensato che fosse utile tradurre il libro d’un grande scienziato inglese, il Jeans; che con questo lavoro si ricollega alla [p. 10 modifica] grande tradizione dei filosofi empiristi inglesi: il suo, se non altro, è un documento della cultura e del pensiero moderno di quella Nazione; pensiero costantemente informato ad un sano realismo.

Quanto alle considerazioni che il Jeans fa sullo stato attuale della scienza, potrebbe osservarsi che queste discussioni, per lo meno finchè rimangono sul terreno filosofico, non hanno importanza per la scienza, nè valgono a farla progredire.

Ma chi parla così, presuppone una scienza in astratto, che non è mai realmente esistita, e dimentica gli uomini, che fanno questa scienza e in essa cercano i motivi ideali della loro esistenza: la scienza per essi diventa una parte della loro umanità.

Tanto più che, in questi ultimi tempi, si è assistito nella Fisica ad un ampio lavoro critico di revisione dei principi, dovuto principalmente all’opera di Bohr e della sua scuola. Lavoro che ha inteso a mettere in chiaro i rapporti fra l’osservatore e l’esperienza che egli fa; tra la teoria e i presupposti astratti — p. e. uno spazio e un tempo assoluti ed eterni — che lo scienziato volta per volta è inclinato a fare.

Questa corrente di studi ha portato a un concetto della realtà, più vicino al pensiero filosofico moderno, con tutte le sue difficoltà della interna dialettica tra soggetto ed oggetto, tra pensiero astratto e pensiero concreto. [p. 11 modifica]

Il Jeans vive queste difficoltà, che egli spesso è condotto a superare più per il suo sano intuito scientifico, che per la forza del suo ragionamento.

Se il lettore italiano da questo libro ritrarrà un’idea più diretta del mondo spirituale in cui si vive nella scienza d’oggi, la nostra umile fatica di traduttore sarà largamente ricompensata.

G. Gentile Nudi