L'Isottèo/Sonetto di calen d'aprile

Sonetto di calen d'aprile

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Isaotta nel bosco Cantata di calen d'aprile

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IV.

SONETTO DI CALEN D’APRILE.




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Aprile, il giovinetto uccellatore,
a cui nitido il fiore
de le chiome pe’ belli omeri cade,
ne ’l cavo de la man, come un pastore,
5in su le prime aurore
ha bevute le gelide rugiade.

Aprile, il giovinetto trovadore,
su le canne sonore
dice l’augurio a le nascenti biade:
10i solchi irrigui fuman ne ’l tepore,
un non so che tremore
le verdi cime de la messe invade.

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Ecco la Bella! Ecco Isotta la blonda!
China, de la sua porta a ’l limitare,
15ella stringe il calzare
a ’l piè che sanno i boschi. E il dì la inonda.

Toccan la terra, a l’atto de ’l piegare,
i suoi capelli, in copia d’or profonda.
Oh, la faccia gioconda
20che a pena da quel dolce oro traspare!