L'Isottèo/Al libro detto Isottèo
Questo testo è completo. |
Gabriele D'Annunzio - L'Isottèo (1886)
Al libro detto Isottèo
Il dolce grappolo | ► |
AL LIBRO DETTO ISOTTÈO
Palagio d’oro, nobile magione
de la Speme, de ’l Riso e de’ Piaceri,
ove sotto i belli archi alti e leggeri
danzano i Sogni cinti di corone;
5Selva d’oro ove amor, nudo garzone,
con i Desiri, cupidi sparvieri,
con i Peccati, veltri agili e neri,
attende a la sua dolce cacciagione;
Fonte d’oro ove candidi e tranquilli
10vanno i cigni di Venere per torme
facendo a ’l dorso calice de l’ale;
O mio libro, convien che più sfavilli
sonante il verso e più ridan le forme
quando Isaotta Guttadàuro sale.