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Giosuè Carducci - Juvenilia (1850)
Libro III - Pietro Metastasio
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XLI.
PIETRO METASTASIO
No, no morranno, in fin che tempra umana
Non sia dal vizio o da barbarie doma,
Il tuo nobile Cato e la sovrana
4Virtú del prigionier consol di Roma.
Io ben tutti gli allori a la tua chioma,
O degna d’altri giorni alma romana,
Dar voglio e al canto che soave doma
8Tutte ree volontadi e il cor risana.
Scuola è la scena or d’ogni cosa ria,
Dove scherza il delitto e dove ardito
11L’adulterio in gentil vista passeggia;
E a questi esempi il gener suo nodrito
Vuole e te mastro di virtude oblia
14Il secoletto vil che cristianeggia.