Istoria della decadenza e rovina dell'Impero romano/Prefazione dell'autore
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Traduzione dall'inglese di Nicolas-Marie Leclerc de Sept-Chênes (1779)
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MIO disegno non é di diffondermi sulla varietà e sulla importanza dell’argomento, che ho impreso a trattare, poiché il merito della scelta non servirebbe, che a mettere in un più luminoso puntò di vista, e a render meno perdonabile la debolezza della esecuzione. Ma ora, che mi accingo a pubblicare questa prima parte dell’ istoria della decadenza e della rovina dell’impero romano, credo di dover brevemente spiegar la natura di quest’opera , e stabilire i confini del piano che ho concepito.
In tre periodi possono dividersi le memorabili rivoluzioni, che nel corso di circa tredici secoli, hanno urtato l’ edifizio della romana grandezza , e che finalmente lo hanno gettato a terra,
I. Il secolo di Traiano, e degli Antonini, fu l’epoca, nella quale la monarchia romana in tutto il suo vigore, e giunta all’apice della grandezza, cominciò a pendere verso la sua rovina. Quindi il primo periodo, cominciando dal regno di questi principi, si estende fino alla distruzione dell’ impero d’Occidente, operata dalle armi de’ germani , e degli Sciti, popoli barbari, e feroci, i di cui discendenti formano in oggi le più ingentilite nazioni dell’Europa. Una tale straordinaria rivoluzione, per cui Roma fa assoggettata alla potenza de goti , ebbe il suo compimento ne’ primi anni del sesto secolo.
II. Il secondo perìodo comincia col regno dì Giustiniano, il quale colle sue leggi, e le sue vittorie, restituì all’impero d’Oriente l’antico suo splendore . Questo periodo abbraccia la invasìone de lombardi in Italia ; la conquista dell’Asìa, e dell’Africa fatta dagli arabi, che abbracciata avevano la religione di Maometto; la ribellione del popolo romano contro i deboli sovrani di Costantinopoli ; e la elevazione di Carlo Magno, che nell’anno 800 fondò un nuovo Impero.
III. L’ ultimo e il più lungo di questi periodi, contiene quasi sei secoli, e mezzo , vale a dire cominciando dalla rinnovazione dell’impero in Occidente, fino alla presa di Costantinopoli fatta dai turchi, ed alla estinzione della stirpe di que principi avviliti, che si adornavano de vani titoli di Cesare, e di Augusto, nel tempo stesso in cui il loro potere era cìrcoscritto fra le mura di una sola città, dove non conservavano neppur un ombra del linguaggio , e de costumi degli antichi romani. Le crociate fanno parte degli avvenimenti di questo periodo, poiché hanno esse contribuito alla rovina, del greco impero. Allorché si vuol parlare di queste guerre sacre, non e possibile il non fare alcune ricerche sullo stato in cui Roma trovavasi in mezzo alle tenebre, e alla confusione de’ secoli bassi.
La brama d’esser utile mi ha forsè fatto affrettare con soverchia sollecitudine la pubblicazione di un opera, che in ogni punto di vista dee comparire imperfetta. Sono ancora ben lungi dall’aver dato a essa le ultime cure . Penso almeno di terminare il primo periodo, e di offrire al pubblico una istoria completa della decadenza, e della rovina de romani, dopo il secolo degli Antonini, fino alla distruzione dell’impero in occidente. Per quanta possa essere la mia speranza , non ardisco impegnarmi cosi formalmente riguardo ai perìodi seguenti . La esecuzioue dell’immenso piano, che ho disegnato , riempirebbe il lungo intervallo, chè dalla moderna divide l’antica istoria ; ma ergerebbe molti anni di salute, di ozio, e di costanza .
Iam provideo animo, velut qui , proximis litttori vadis indulti, mare pedibus ingrediuntur, quicquid progredior, in vaftiorem me altitudinem , ac velut profundum invehi; & creicere pene opus, quod prima quaeque perficiendo minui videbatur. Tit. Liv. I. XXXI. e. i.