Io veggio scolorir gli aurate sasse
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Questo testo fa parte della raccolta XXIII. Tenzoni di rimatori perugini/I. Tenzone tra ser Marino Ceccoli, ser Cecco Nuccoli e Gilio Lelli
I — SER MARINO
I perugini stanno abbassando la potenza dei signori da Pietramala.
Io veggio scolorir gli aurate sasse
e sgranellale fuor del colle azzuro,
e l’uno e l’altro devenir si oscuro,
4che quase paioli d’ogne luce casse.
Le lor vertu sen van con lente passe,
forte piangendo per lo scoglio duro,
per trovar loco, che lo’ sia securo,
8dove riposen loro spirte lasse.
Né mur né fosso né poggio né ombra
non è, che de eostor si faccia albergo;
11ancie ciascun da sé glie schiude e sgombra.
Le lor vertute caminan ver’l’ergo;
la cruda petra un griffon bianco ingombra,
14cinto d’intorno d’un vermiglio asbergo.