Io veggio, ahimè, che il biondo crin s'annegra
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Questo testo fa parte della raccolta Rime dell'avvocato Gio. Batt. Felice Zappi e di Faustina Maratti sua consorte
LIV.
Io veggio, ahimè, che il biondo crin s’annegra
Anzi v’è filo incanutito e bianco:
Quel brio dov’è, quel brio libero, e franco
Dell’età fresca giovanile allegra?
5Ahi che spariro i lieti giorni, ed egra
Sen vien vecchiezza, e mi s’asside al fianco:
Sarìa di piagner tempo, e non pur anco
Cantar Febo in Anfriso, e Giove in Flegra.
Tempo sarìa le non più bionde chiome
10Spogliar del vano alloro, e in Pindo il seggio
Lasciando, i passi e ’l cor volger altrove.
E sarìa tempo di pensar siccome
Morte m’aspetta in fier sembiante, e deggio
Irmen con essa, ahi! non so quando e dove.