Io grido, e griderò, finchè mi senta
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Carlo Maria Maggi
II
Io grido, e griderò, finchè mi senta
L’Adria, il Tebro, il Tirren, l’Arno, ’l Tesino,
E chi primo udirà, scuota il Vicino,
Ch’è periglio comun quel, che si tenta.
5Non val, che Italia a’ piedi altrui si penta,
E obbliando il valor, pianga il destino;
Troppo innamora il bel terren Latino,
E in desìo di regnar pietate è spenta.
Invan con occhi molli, e guance smorte
10Chiede perdon; che il suo nimico audace
Non vuole il suo dolor, ma la sua morte.
Piaccia il soffrire a chi ’l pugnar non piace:
È stolto orgoglio in così debil sorte
Non voler guerra, e non soffrir la pace.