Io chiedo al Ciel, chi contra Dio l'indegno
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Gio. Mario Crescimbeni
I
Io chiedo al Ciel, chi contra Dio l’indegno
Misfatto oprò, cui par mai non udissi?
Dic’ei: fu l’Uomo, e di dolor in segno
Io cinsi il Sol di tenebroso ecclissi.
5Al Mare il chiedo: anch’ei, su duro legno,
Grida, l’Uomo il guidò: qual nei sentissi
Doglia, tel dica quel sì giusto sdegno,
Ond’io sconvolsi i miei più cupi abissi.
Il chiedo al Suol: con egual duolo acerbo
10Egli esclama: fu l’Uom: dalle profonde
Sedi io mi scossi, e i segni ancor ne serbo.
All’Uom, che ride in liete ore gioconde,
Irato il chiedo alfin; ma quel superbo
Crolla il capo, e non risponde.