Io averò quell'ora un sol di bene
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti (Cecco Angiolieri)
XI
La sua donna si compiace di farlo penare.
Io averò quell’ora un sol di bene,
ch’a Roma metterá neve d’agosto:
ma di dolor e d’angosce e di pene
4son piú fornito, ca ottobre del mosto.
E solamente questo mal mi vene,
per ch’io non posso aver un bon risposto
da quella, che ’l mie cor piú tristo tene,
8che non fa quel, che ne l’inferno è posto.
A torto e a peccato mi vói male;
e cosí torni nostra guerra in pace,
11corno di lei servir molto mi cale.
Cosi mi strugge stando contumace,
come ne l’acqua bollita fa’l sale:
14ch’io non n’ho peggio ancor, piú li dispiace.