Invito a Lesbia Cidonia ed altre poesie/Agli scolari
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AGLI SCOLARI.
O corona mia diletta,
Giovanetti, che al sapere
Di condurre a me s’aspetta;
Lunga mia cura e pensiero:
5Quando lecito mi fia
Pur chiamarvi gioja mia?
Grandi affanni a me costate;
Di sudor la fronte, e queste
Tempia spesso mi bagnate:
10Ma voi stessi esser dovreste
Della mia fatica intensa
La più dolce ricompensa.
Voi l’udite si sovente
Quel che ognor da me si dice;
15Voi potreste agevolmente
Far voi stessi e me felice;
E cangiar questo ricetto
In un luogo di diletto.
Ma fintanto che l’antica
20Vostra usanza voi tenete,
Avrem ambi la fatica,
Non avremo alcun quïete:
Io sarovvi di scontento,
Voi sarete il mio tormento.
25A che tanto contrastare,
E far fronte imperversando?
Che non possovi mai fare
Un po’ docili al comando?
E vi vuol di voi gran parte,
30A piegar fatica ed arte?
Io non veggo vostra etate
Perchè tenera s’appelli;
S’assomigli altre fïate
Ai pieghevoli arboscelli:
35Spesso dura a trovar l’aggio
Più d’antico orno selvaggio.