Il sociologo, la sociologia e il software libero: open source tra società e comunità/Capitolo 1

CAPITOLO 1
EXCURSUS STORICO E CORNICE SEMANTICA DEL SOFTWARE LIBERO E DELL'OPEN SOURCE

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CAPITOLO 1
EXCURSUS STORICO E CORNICE SEMANTICA DEL SOFTWARE LIBERO E DELL'OPEN SOURCE
Introduzione: il sociologo, la sociologia e il software libero Capitolo 1 - 1



Non è possibile ai fini di questo studio descrivere nemmeno a grandi linee la vasta storia dell'informatica, sebbene recente e breve in termini temporali. Vale la pena accennare che è, innanzi tutto, uno strumento che si inserisce nel bisogno dell'uomo di classificare, calcolare e memorizzare lo scibile umano. Lo si può vedere da un punto vista mnemonico come l'estensione della stampa, oppure come evoluzione delle prime calcolatrici di Blaise Pascal e di Gottfried Leibniz. Già questa fase “preistorica” anticipa aspetti che diventeranno costanti con l'invenzione dei primi calcolatori elettronici. Mentre la macchina pascalina poteva essere riprodotta industrialmente, la macchina di Gottfried Leibniz eseguiva, oltre che somme e sottrazioni, anche moltiplicazioni e divisioni grazie al traspositore, ma non poteva essere riprodotta in serie. Già qui si coglie un dilemma a pieno titolo filosofico, come si vedrà più avanti, tra potenza e riproducibilità, ai nostri giorni, tra software open source e software industriale. Pensare all'inizio della storia partendo da Blaise Pascal (non a caso anche il nome di un linguaggio di programmazione) e da Gottfried Leibniz ci permette di derivare, non troppo arbitrariamente, la nascita dell'informatica dalla filosofia per poi ricondurla ai giorni nostri, con la legittimazione di Richard Stallman, nuovamente alla filosofia.