Il saluto del marinaio
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Or che'Italia ha in marcia le sue schiere
e lo straniero scaccia dal suo mar,
coi gagliardetti al vento e le bandiere,
tutto il suo popolo esultando va.
A fronte alta porgimi la mano,
sorridi e canta se ti dico addio,
poi con la flotta me ne andrò lontano
e la vittoria bacerà il mio ardor.
Prenditi questo mio fiore,
appuntalo sul petto e non tremare,
prendilo, è un ciclamino
l'ho colto tra i più belli del giardino.
Se tornerò col segno del valore,
lo porteremo insieme sull'altare.
Prenditi questo mio fiore,
appuntalo sul petto e non tremar.
Quando sulla mia nave di vedetta,
il nostro mare attento scruterò,
anche al tuo cuor che trepidante aspetta
con tenerezza mi rivolgerò.
Se un giorno ti diran che questo cuore
riposa addormentato in fondo al mare,
non piangere per il perduto amore:
vissuto è assai chi per la patria muor!