Il racconto del Pellegrino/Capitolo XI
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Di Roma andò il Pelegrino a Monte Cassino a dar gli exercitii al dottor Ortiz, et vi fu 40 giorni, nelli quali vide una volta il baciglier Hozes che intrava nel cielo, et in questo hebbe grandi lagrime et gran consolatione spirituale; et questo vide tanto chiaramente, che se dicesse il contrario, gli pareria di dire la buggia. Et dì Monte Cassino menò seco Francesco de Strada.
Tornando a Roma, si exercitava in aiutare le anime; et stavano anchora alla vigna, et dava exercitii spirituali a diversi in un medesimo tempo; delli quali uno stava a santa Maria Maggiore, il altro a Ponte Sixto. Cominciorno poi le persecutioni, et cominciò Michele a dar fastidio, et dir male del Pelegrino, il quale lo fecce chiamare davanti al governator, mostrando prima al governatore una lettera di Michele, nella quale lodava molto il Pelegrino. Il governatore examinò Michele, et la conclusione fu bandirlo di Roma.
Poi cominciorno a perseguitare Mudarra et Barreda dicendo che il Pelegrino et li suoi compagni erano fuggitivi di Spagna, di Parigi et di Venetia. Alla fine, in presentia del governator et del legato che all’hora era di Roma, tutti doi hanno confessato che non havevano niente di dire male di loro, nè delli costumi, nè della dottrina. Il legato commanda che si ponga silentio in tutta questa causa, ma il Pelegrino non lo acetta, dicendo che volea sentenza finale. Questo non piacque al legato, nè al governatore, nè anche a quelli che prima favorivano al Pelegrino; ma alla fine, dipoi di alcuni mesi, venne il Papa a Roma. Il Pelegrino gli va a parlare a Frascata, et gli rappresenta alcune raggioni, et il Papa si fa capace, et commanda si dia sentenza, la quale si da in favore, etc.
Si fecero in Roma con l’aiuto del Pelegrino et delli compagni alcune opere pie, come sono li Catechumeni, santa Marta, gli Orfanelli, etc.
Le altre cose potrà narrare Mro. Nadale.
lo, dipoi queste cose narrate, alli 20 di ottobre domandai al Pelegrino degli Exercitii et delle Constitutioni, volendo intendere come l’havea fatte. Lui mi disse che gli Essercitii non gli havea fatti tutti in una volta, senonchè alcune cose che lui osservava nell’anima sua et le trovava utili, gli pareva che potrebbero anche essere utili ad altri, et così le metteva in scritto, verbi gratia, dello examinar la conscientia con quel modo delle linee, etc. Le electioni spetialmente mi disse che le haveva cavate da quella varietà di spirito et pensieri, che haveva quando era in Loyola, quando stava anchora malo della gamba. Et mi disse che delle Constitutioni mi parlerebbe la sera.
Il medesimo giorno, prima che cenasse, mi chiamò con un aspetto di persona che stava più raccolta dell’ordinario, et mi ha fatto un modo de protestatione, la somma della quale era in mostrare la intentione et simplicità con che havea narrate queste cose, dicendo che era ben certo che non narrava niente di più; et che havea fatte molte offese a nostro Signore dipoi che lo havea cominciato a servire; ma che mai non haveva havuto consenso di peccato mortale; anzi sempre crescendo in devotione, id est, in facilità di trovare Iddio; et adesso più che mai in tutta la vita sua. Et ogni volta et hora che voleva trovare Dio, lo trovava. Et che anche adesso havea molte volte visioni, maxime quelle, delle quali di sopra si è detto, di veder Cristo come sole. Et questo gli accadeva spesso andando parlando di cose di importanza, et quello gli faceva venire in confirmatione.
Quando diceva messa, haveva anche molte visioni; et che quando faceva le Constitutioni le haveva anche molto spesso; et che adesso lo pò questo affirmare più facilmente, perchè ogni dì scriveva quello che passava per l’anima sua, et lo trovava adesso scritto. Et così mi mostrò un fasce assai grande di scritture; delle quali me ne lesse buona parte. Il più erano visioni, che lui vedeva in confirmatione di alcuna delle Constitutioni, et vedendo alle volte Dio Padre, alle volte tutte le tre persone della Trinità, alle volte la Madonna che intercedeva, alle volte che confirmava.
In particolar mi disse in le determinationi, delle quali stette 40 dì dicendo ogni dì messa, et ogni dì con molte lagrime, et la cosa era se la chiesa haverebbe alcuna entrata, et se la Compagnia si potrebbe aiutare di quella.
Il modo che observava quando faceva le Constitutioni era dire ogni dì messa et rappresentare il punto che trattava a Dio et far oratione sopra quello; et sempre faceva l’oratione et messa con lagrime.
Io desiderava vedere quelle carte delle Constitutioni tutte, et lo pregai me le lasciasse un poco: lui non volse.