Il primo congresso internazionale di criminologia/I temi del congresso

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I TEMI DEL CONGRESSO


Nel congresso saranno trattati sei temi, dei quali i primi tre destinati a provocare rapporti costituenti materiale per un voto, e gli altri tre destinati a provocare rapporti informativi su argomenti di altissima importanza scientifica, sociale e giuridica.

I temi sono precisamente i seguenti:

Primo Tema: che darà luogo a voto.

Etiologia e diagnostica della criminalità minorile ed influenza dei risultati di tali ricerche sugli ordinamenti giuridici

COMMENTO. — È noto che numerosi ed anche importanti sono i lavori che studiosi di ogni paese hanno compiuto sulle cause della delinquenza minorile e sulle varie forme nelle quali nei minorenni la criminalità si sviluppa e si realizza.

Ma bisogna riconoscere che persistono ancora, intorno a tali problemi, molte e gravi incertezze, e che ancora fortemente discordi sono gli studiosi sull’importanza dei vari fattori causali, biologici e sociologici nello sviluppo della criminalità fra i minori; e sui criteri relativi alla valutazione della natura dei vari reati, che vengono comunemente compiuti dai minori stessi. Vi sono infatti studiosi che hanno messo in rilievo prevalentemente l’importanza del fattore antropologico e biologico, altri quello sociologico, ed altri infine quello psicologico e psicopatologico della criminalità infantile, per cui il problema delle cause della criminalità di minori è stato sinora riguardato con criteri che si presentano generalmente come unilaterali.

Scopo del tema dunque è quello di invitare gli studiosi di ogni paese ad esporre i loro convincimenti scientifici sui problemi dell’etiologia e della diagnostica della delinquenza minorile in base a personali osservazioni ed esperienze, praticate direttamente su delinquenti minorenni, e a proporre soluzioni capaci di trovare applicazione negli ordinamenti giuridici.

È infatti questo un tema nel quale la percezione della correlazione tra conclusioni scientifiche e ordinamenti giuridici si presenta immediatamente, perché è evidente che il momento, il carattere e la forma dell’intervento statale per la rieducazione dei minorenni sono precisamente in rapporto alle cause della delinquenza.

Perciò il tema prevede non solo la ricerca di quelle cause, ma [p. 951 modifica]altresì la determinazione della influenza dei risultati di tale ricerca sugli argomenti politici.


Secondo Tema: che darà luogo a voto.

Lo studio della personalità del delinquente.

COMMENTO. — L’importanza dell’argomento è dovuta al fatto che, mentre tutti gli studiosi sono pienamente d’accordo nel riconoscere la necessità dello studio della personalità del delinquente e sempre più numerose sono le legislazioni che pongono la conoscenza di tale personalità alla base dell’applicazione delle pene e delle misure di sicurezza, discordi sono ancora i pareri circa i metodi da seguirsi in quello studio, ai fini sia scientifici che pratici della moderna criminologia.

È noto infatti che nello studio del delinquente ancora oggi si seguono indirizzi o metodi che, pur differenziandosi fra di loro da un punto di vista più apparente che sostanziale, fanno ritenere che gli studiosi siano ancora fortemente discordi fra di loro su di un problema, che, essendo diretto alla conoscenza della capacità a delinquere, della pericolosità criminale e della correggibilità del delinquente, nonché della dinamica criminale e della capacità d’intendere e di volere, tanta importanza ha ai fini pratici della giustizia penale e alla esecuzione delle pene e delle misure di sicurezza.

S’invitano pertanto gli studiosi a voler riassumere i loro convincimenti scientifici circa il metodo che debba essere seguito nello studio del delinquente, in maniera che vari indirizzi che ancora oggi si seguono, da quello antropologico a quello biologico, da quello costituzionalistico a quello biotipologico, da quello caratterologico a quello puramente psicologico, possano essere riguardati, considerati e valutati sinteticamente, allo scopo di poter giungere alla formulazione di un indirizzo di un metodo unico, che, utilizzando quanto di meglio esiste in ciascun indirizzo sia tale da poter essere accolto anzitutto nel campo scientifico, ed utilizzato poi nel campo criminologico pratico.


Terzo Tema: che darà luogo a voto.

Il ruolo del giudice nella lotta contro la criminalità e la sua preparazione criminologica.

COMMENTO — Il problema della specializzazione del giudice è notoriamente all’ordine del giorno nel campo criminologico [p. 952 modifica]internazionale, così come si può rilevare dai voti emessi nei recenti congressi internazionali di diritto penale e in quelli penitenziari e dalle conclusioni a cui sono giunti gli studiosi di tale problema in ogni paese.

Ed è noto anche che si è ormai pienamente d’accordo nel riconoscere che il giudice, quello penale particolarmente, debba essere specializzato, in maniera da poter rispondere efficacemente alle esigenze delle leggi penali, che si vanno sempre più largamente orientando verso lo studio del delinquente, ai fini della valutazione della gravità del reato, della capacità a delinquere, della pericolosità criminale e della rieducazione del delinquente stesso.

Ora gli studiosi sono invitati a riassumere i loro convincimenti circa il problema relativo al ruolo che spetta al giudice nella lotta contro la criminalità e alla sua conseguente preparazione e specializzazione. Prescindendo da discussioni teoriche e dottrinarie, inutili anche per il fatto che ormai, dal punto di vista programmatico, si è tutti d’accordo nel riconoscer la necessità della specializzazione del giudice penale, si dovranno indicare i compiti del giudice nella lotta contro la criminalità, nei vari momenti delle indagini, del giudizio e della esecuzione della pena, tenendo presente quanto è stato fatto finora attraverso le istituzioni già esistenti, quale quella del giudice di sorveglianza.

Sarà opportuno altresì precisare in quale modo e con quali criteri il giudice debba essere preparato ai suoi compiti e possa raggiungere la sua specializzazione, segnalando a questo riguardo l’opportunità di corsi universitari, post-universitari o di corsi culturali in genere, e suggerendo quant’altro si ritenga conveniente per il raggiungimento dello scopo anzidetto.

Sarà infine necessario che gli studiosi stabiliscano fino a qual punto la specializzazione del giudice penale debba essere spinta, e quale sia il limite della sua attività nella valutazione della capacità d’intendere e di volere, della capacità a delinquere e della pericolosità e correggibilità del delinquente, in rapporto anche alle funzioni che sono attualmente affidate al perito; ed esprimano il loro parere circa i criteri attraverso i quali potrà risolversi praticamente il problema della specializzazione del giudice penale, in riferimento all’altro problema della creazione di giudici tecnici di carriera, o di tribunali misti dei quali facciano parte competenti privati tecnici. [p. 953 modifica]

Quarto Tema: che non darà luogo a voto.

Organizzazione della profilassi criminale nei vari paesi.

COMMENTO — Il tema ha lo scopo di provocare rapporti informativi. Si invitano gli studiosi a riferire sulla organizzazione della profilassi criminale, a far conoscere cioè tutto quello che sinora è stato fatto nei propri paesi nei rapporti dello sviluppo di organizzazioni scientifiche e pratiche tendenti a favorire l’applicazione della profilassi nel campo della delinquenza minorile, della polizia, della giustizia penale e del regime penitenziario, sia civile che militare.

Data l’importanza veramente fondamentale che spetta alla profilassi criminale nella lotta odierna contro la criminalità, si rende utile la conoscenza di tutte le istituzioni che esistono nei vari paesi civili per realizzare tale profilassi nonché di tutte le norme igieniche, sociali e giuridiche che vengono seguite nella lotta contro le cause dirette e indirette, biologiche e sociali della criminalità, allo scopo di poter permettere che ogni Stato possa utilizzare quanto di meglio si è fatto e si viene facendo altrove, e di poter quindi, sulla base di una utile ed efficace esperienza, rafforzare ovunque l’attività che deve essere svolta ai fini della profilassi criminale.

Quinto Tema: che non darà luogo a voto.

Etnologia e criminologia.

COMMENTO — Il tema ha lo scopo di provocare rapporti informativi sull’importantissimo problema del rapporto esistente fra etnologia e criminalità.

A tale scopo si invitano gli studiosi a prospettare la importanza del fattore raziale nello sviluppo della criminalità in genere ed eventualmente in quello di alcune forme di criminalità che potrebbero essere considerate come specifiche di particolari razze o di particolari gruppi etnici o popolazioni; e riferire inoltre sull’importanza che può spettare alle tradizioni, alle consuetudini, alle abitudini e alle peculiari condizioni culturali, economiche e sociali di ciascun paese nello sviluppo della criminalità in genere.

Sesto Tema: che non darà luogo a voto.

L’esperimento delle misure di sicurezza nei vari paesi.

COMMENTO — Gli studiosi sono invitati ad inviare rapporti informativi sull’esperimento delle misure di sicurezza nei vari paesi d’Europa e d’America. [p. 954 modifica]

Si desidera cioè che gli studiosi riferiscano sui risultati che sono stati raggiunti sino ad oggi dalle misure di sicurezza, allo scopo di potere utilizzare queste più largamente nella prevenzione della delinquenza e nella difesa sociale contro la criminalità, e di poter segnalare quanto resti ancora da fare per rendere l’istituto delle misure di sicurezza più adeguato alle esigenze della moderna giustizia penale, che tende a divenire uno strumento sempre più efficace di progresso sociale e di sviluppo della civiltà nel mondo.