Il più lungo giorno/La notte di fiera
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Dalle taciturne aperte porte
Della morte notte sull'infinito
Ritorna: tra quale non appari col sogno rapito
Fa che sia solo un sogno rapito
Ai gorghi della sorte
La notte di fiera
Il cuore stasera mi disse: non sai
La rosabruna incantevole
Dorata da una chioma bionda:
Colei che con grazia imperiale
Incantava la rosea freschezza de i mattini:
E tu seguivi nell’aria
La fresca incarnazione di un mattutino sogno.
E soleva vagare quando il sogno
E il profumo velavano le stelle
(E tu amavi guardar dietro i cancelli
Le stelle le pallide notturne)
Che soleva passare silenziosa
E bianca come un volo di colomba
Certo è morta: non sai?
Saliva in fumi grotteschi la notte di fiera della perfida Babele verso il cielo affastellato un paradiso di fiamma, in lubrici fischi grotteschi tra il tintinnare d’angeliche campanelle e i turbinosi allori e voci e gridi di prostitute e pantomine d'Ofelia stillate dall'umile pianto de le lampade elettriche