Giuseppe Gioachino Belli

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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti italiani

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IL MIO BARBIERE.1


     Il mio barbiere è un uom che in mente serra
Dell’Universo intier tutti gli affari;
Attalchè se morissero i diari
Porrìane ei solo consolar la terra.

     E sì ben ve ne spiega i corollari
Quando pel naso o per lo crin vi afferra,
Che gli orator di Francia o d’Inghilterra
Si direbbono in ciarla i suoi scolari.

     Lieto inoltre e civil co’ suoi clienti
Serve ciascuno come più gli garba,
Colmandoli d’inchini e complimenti.

     Eppur, chiedendo egli oggi a un baccalare:
“Come vuole il signor farsi la barba?„
Gli rispose colui: “Senza parlare.„2

15 dicembre 1842.

Note

  1. [Dalle cit. Poesie inedite; vol. I, pag. 15.]
  2. Plutarco, Del parlar troppo; 20.