Il milione (Laterza,1912)/LV
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LV (LXVII)
Come il preste Giovanni venne contro a Cinghys Cane.
E quando il preste Giovanni seppe che Cinghys era venuto sopra lui, mossesi con sua gente e venne al piano dov’era Cinghys,1 presso al campo di Cinghys a dieci miglia, e ciascuno si riposò, per essere freschi il dì della battaglia. E l’uno e l’altro istavano nel piano di Tengut (Tanduc). Un giorno fece venire Cinghys suoi astrolagi cristiani e saracini, e comandò loro che gli dicessono chi dovea vincere.2 Gli cristiani feciono venire una canna, e fessorla per mezzo, e dilungarono l’una dall’altra, e l’una missono dalla parte di Cinghys e l’altra dalla parte del presto Giovanni. E missono il nome del presto Giovanni sulla canna dal suo lato e il nome di Cinghys in sull’altra, e dissoro: — Qual canna andrá in sull’altra, quegli sará vincente. — Cinghys Cane disse che questo voleva egli ben vedere, e disse che gliel mostrassero il piú tosto che potessero. Quegli cristiani ebbero lo saltèro, lessoro certi versi e salmi e loro incantamenti: allora la canna ov’era il nome di Cinghys montò sull’altra; e questo vidde ogni uomo che v’era. Quando Cinghys vidde questo, egli ebbe grande allegrezza, perchè vidde gli cristiani veritieri3. Gli saracini astrolagi di queste cose non seppono dire nulla.
- ↑ Ricc. e messe lo so oste a provo a Chinchis a vinti miglia.
- ↑ Berl. Pad. Li astrologi (saracini) non li sape dir...; allora li cristiani... tolse una cana, e sfèssela per mezo, e messe tuti do i pezi in tera, uno poco lonzi l’un da l’altro; e a l’uno pezo messe nome Chinchis e a l’altro prete Zane.
- ↑ Berl. e da quel’ora in avanti feze grando onor ali cristiani.