CXLV. Del reame di Dragouain (Dagroian)

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CXLV. Del reame di Dragouain (Dagroian)
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CXLV (CLXVIIl)

Del reame di Dragouain (Dagroian).

Dragouain è uno reame per sè, e hanno loro linguaggio, e sono di questa isola; la gente è molto salvatica, e sono idoli. Ma io vi conterò un mal costume ch’egli hanno: che, quando [p. 201 modifica]alcuno ha male, e’ mandano per loro indovini e incantatori che fanno per arti di diavolo, e1 domandano se ’l malato dee guarire o morire. E se ’l malato dee morire, egli mandano per certi,2 ordinati a ciò, e dicono: — Questo malato è giudicato a morte: fa’ quello che dee fare. — Questi gli mette alcuna cosa3 sulla gola, ed affogalo; e poscia lo cuocono; e quando è cotto, vengono tutti li parenti del morto e mangianlo. Ancora vi dico ch’egliono mangiano tutte le midolle dell’ossa, e che questo fanno perchè dicono che non vogliono che ne rimanga ninna sostanza; perchè, se ne rimanesse alcuna sustanza, farebbe vermini, e questi vermini morrebbono per difalta di mangiare, e della morte di questi vermini l’anima del morto n’avrebbe gran peccato. E perciò mangiano tutto; poscia pigliano l’osse, e pongonle in una archetta in caverne sotterra4 nelle montagne, in luogo che non lo possa toccare nè uomo nè bestia5. E se possono pigliare alcuno uomo d’altre contrade, che non si possa ricomperare, si lo si mangiano. Or lasciamo di questo reame, e conterò vvi d’un altro.

  1. Berl. fano veder se lo infermo se die liberar...; e si sano delo infermo s’el die varir o morir.
  2. Pad. che ano arte de alzider i infermi.
  3. Berl. sovra la boca.
  4. Pad. in caverne de montagne.
  5. Berl. * nè ria cossa no li puoi andar, nè puoi brancar algun omo.