CXL. Dell'isola di lava

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CXL. Dell'isola di lava
CXXXIX CXLI
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CXL (CLXIII)

Dell’isola di lava.

Quando l’uomo si parte di Ciamba, e va tra mezzodi e isciroc bene mille cinquecento miglia, si viene ad un’isola grandissima, c’ha nome Iava. E dicono i marinai ch’ella è la maggiore isola del mondo, che gira bene tremila miglia. E sono al gran re, e sono idoli, e non fanno trebuto a uomo del mondo; ed è di [p. 196 modifica]molta gran ricchezza. Quivi hae pepe e noce moscade e spigo e galanga e cubebe e garofani e di tutte care ispezie. A questa isola vengono grande quantitá di navi e di mercatanzie, e fannovisi grandi guadagni. Quivi hae tanto tesoro che non si potrebbe contare. Lo Gran Cane non l’ha potuta conquistare per lo pericolo del navicare e della via, sí è lunga. E di questa isola i mercatanti di Zaito e delli Magi n’hanno cavato e cavano gran tesoro. Or andiamo piú innanzi.