CXIX. Della città e' ha nome Cigni (Cigiu)

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CXIX. Della città e' ha nome Cigni (Cigiu)
CXVIII CXX
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CXIX (CXXXVIII)

Della cittá c’ha nome Cigni (Cigiu, Yule Siju).

Quando l’uomo si parte della cittá di Pigni (Pigiu), e’ vae due giornate verso mezzodie per belle contrade e diviziose d’ogni cosa. E a capo delle due giornate truova la cittá di Cigni (Cigiu), ch’è molto grande e ricca di mercatanzia e d’arti. La gente èe idola, e fanno ardere gli corpi loro morti, e le loro monete sono carte, e sono al Gran Cane, e hanno molto grano e biade. Qui non ha altro; e perciò ci partiremo e andremo piú innanzi. Quando l’uomo èe ito tre giornate verso mezzodie, l’uomo truova belle cittá e castella e cacciagioni e uccellagioni e buon grani e biade assai; e sono della maniera che quegli di sopra. Di capo delle due giornate si truova il gran fiume di Caramera (Caramoran), che viene dalla terra del presto Giovanni. Sappiate che egli è largo un miglio, ed è molto profondo, sí che bene vi puote andare gran nave. Egli ha questo fiume bene quindicimila navi, che tutte sono del Gran Cane per portare sue cose, quando fa oste all’isole del [p. 161 modifica] mare: che ’l mare è presso a una giornata. E ciascuna di queste navi vuole bene1 quindici marinari, e portano in ognuna quindici cavagli, cogli uomeni, co’ loro arnesi e vivande2. E quando l’uomo ha passato questo fiume, entra nella gran provincia dei Magi; e dirovvi come la conquistò il Gran Cane.

  1. Berl. vinti.
  2. Pad. * Sopra questo fiume, lá dove stano le nave, si è do zitade, l’una da una riva e l’altra da l’altra: l’una zita è mazior de l’altra; e á nome la mazior Coigangiu, la menor a nome Caigiu.