Il milione (Laterza,1912)/CLXXIV

CLXXIV. Della città di Calatu

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CLXXIV. Della città di Calatu
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CLXXIV (CXCVI)

Della cittá di Calatu.

Calatu si è una grande cittá, ed è dentro dal golfo che si chiama Calatu, ed è di lungi da Dufar cinquecento miglia verso maestro, ed è una nobil cittá sopra il mare1 e tutti sono saracini e adorano Malcometto. Qui non ha biada,2 ma, per lo buon porto che v’è, sí vi capitano molte navi che vi recano assai della biada e de l’altre cose assai. La cittá si è posta sulla bocca del golfo di Calatu, sí che vi dico che veruna nave vi può passare3 nè usare sanza la volontá di questa cittá. Partiamoci di qui, e 4andiamone ad una cittá c’ha nome Curmoso (Hormos), di lungi di Calatu trecento miglia, tra tramontana e maestro. Ma chi si partisse di Calatu, e tenesse tra maestro e ponente, andrebbe cinquecento miglia e troverebbe la cittá di Quisi (Quis). Udirete della cittá di Curmaso, ove noi arivamo.

  1. Berl. * molto forte ed in forte luogo, per tal che la non teme alguno.
  2. Berl. ma i marcadanti le portano con le nave...; vano lá e vendeno molto ben, conzosiacossachè da questa zitade se portano fra tera a molte zitade e castelli.
  3. Beri» nè insir... E molte volte (el «milic» de Hormos) signor de que«sta zitade áno gran pati (Fr. grant par — Bari, forse paura?) con el soldan (de Cherman), del quale elio è sudito. Perchè, quando el soldan mete algun dazio a Milic over ad alguni di fradelli (? Fr. firers — di dubbia interpretazione) e questi non volesse, el soldan manda el suo eserzito per cazar quelli per forza. Elli se parteno, e monta suso le nave, e viene a questa zitá de Calatu. E lá stano, e non lassa passar alguna nave; donde el soldan ne rezeve gran dano, per tal che l’è de besogno ch’el faza paxe con questo Milic; e si non (áne) tanta quantitá de pecunia comò lo i aveva domandada. Questo Milic áno uno castello, el qual sono piú forte ca la zitade, ed è guarda del colfo e del mar. E la zente de questa contrada vive de datali e de pessi saladi, perchè i ne ha gran quantitade. Vero è che lá sono pixor nobeli omeni e conti, i qual usano mior zibi.
  4. Berl. ve conteremo de Curmos, perchè, quando se parte da... Calatu e se va zerca trexento mia..., trovase la zita de Curmos.