CLXIX. Della mezzana India chiamata Nabasce (Abasce)

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CLXIX. Della mezzana India chiamata Nabasce (Abasce)
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CLXIX (CXCIII)

Della mezzana India chiamata Nabasce (Abasce).

Nabasce si è una grandissima provincia, e questa si è la mezzana India. E sappiate che ’l maggiore re di questa provincia si è cristiano, e tutti gli altri re della provincia sono sottoposti a lui, i quali sono sei re: e tre cristiani e tre saracini. Gli cristiani di questa provincia si hanno tre segnali nel volto: l’uno si è dalla fronte insino a mezzo il naso, e uno da catuna gota. E questi segni si fanno con ferro caldo, che, poichè sono battezzati nell’acqua, si fanno questi cotali segni, e fannogli per grande gentilezza, e dicono ch’è compimento di battesimo1. E i saracini si hanno pure un segnale, il quale si è dalla fronte insino al mezzo il naso. Il re maggiore dimora nel mezzo della provincia. E i saracini dimorano verso Adenti (Aden), nella quale contrada messer san Tomaso convertí molta gente: poscia se ne partio e andonne a Mabar, colá dove fu morto. E sappiate che in questa provincia d’Abasce si ha molti cavalieri e molta gente d’arme; e di ciò hanno bisogno, peroch’egli hanno grande guerra col soldano d’Adenti e con quelli di Nubia e con molta altra gente. Ora sí vi voglio contare una novella, la quale avenne al re d’Abasce, quando volle andare in pellegrinaggio.

  1. Pad. Ancora è in la provinzia zudei, che portano do segni, zioè uno in zascuna galta.