Il marito amante della moglie/Atto terzo/Scena seconda

Atto terzo

Scena seconda

../Scena prima ../Scena terza IncludiIntestazione 11 aprile 2011 75% Teatro

Atto terzo - Scena prima Atto terzo - Scena terza

Beatrice e Detti.


(Beatrice entra colla lettera in mano e la porge senza parlare a Fulgenzio)


Fulgenzio
Che cos'è?
Beatrice
Legga.
Fulgenzio
(finge sorpresa)
Oh! vostro marito!
Beatrice
Sissignore.
L'ha portata, ora fa un momento, un servitore
Di piazza.
Fulgenzio
Vi domanda perdono... si confessa
Colpevole...
Beatrice
Fa grazia...
Fulgenzio
Prega gli sia concessa
Facoltà di vedervi... È un evento insperato...
Io, già, l'ho sempre detto che sarebbe tornato.
Beatrice
Ha un coraggio!
Fulgenzio
Che fare?
Beatrice
Ma! lo domando a lei...
Fulgenzio
Cavalier, che ne dite?
Asdrubale
Dirò... dico.. direi...
Ho detto
(fra sè)
Sudo freddo.
Fulgenzio
Sembra proprio pentito.
Beatrice
Le pare? Ed a me, invece, par due volte impazzito.
Fulgenzio
Impazzì abbandonandovi, tornando rinsavisce.
Beatrice
Un pazzo di dieci anni inganna se guarisce.
Fulgenzio
Non volete riceverlo?
Beatrice
Anzi.
Fulgenzio
Questo biglietto
L'avete letto bene?
Beatrice
Pensi se non l'ho letto!
Fulgenzio
Dice:
(legge)
«Sono sicuro che manteneste intero
«L'onore del mio nome, che neanche il più leggero
«Dubbio...»
Beatrice
Lo so a memoria.
Fulgenzio
(ad Asdrubale)
Vedrete i buoni effetti.
(a Beatrice)
Ebbene?
Beatrice
Ho provveduto.
Fulgenzio
Grazie, nipote.
Beatrice
Aspetti.
Asdrubale
Ahi!
Beatrice
Dopo le spiacevoli parole di ier sera
Avevo dato l'ordine alla mia cameriera
Di respingere il conte di Monfiorito quando
Si fosse presentato.
Fulgenzio
Bene.
Beatrice
Questo comando
Era un libero omaggio reso ai miei due diletti
Amici e consiglieri.
Fulgenzio
Grazie, nipote.
Beatrice
Aspetti.
Asdrubale
(a Fulgenzio)
Va male...
Beatrice
Dopo ch'ebbi l'invidiabile sorte
Di leggere la lettera del mio signor consorte,
Alla mia cameriera formale ordine ho dato
Di ricevere il conte.
Fulgenzio
Come?
Asdrubale
(a Fulgenzio)
Siete suonato.
Fulgenzio
Lo scherzo...
Beatrice
Non è scherzo.
Fulgenzio
Allora è pazzia vera.
Beatrice
A mezza impertinenza, impertinenza intera.
Fulgenzio
L'immaginarvi onesta è così grave offesa?
Beatrice
Il chiedermene conto è una strana pretesa.
Fulgenzio
Di ricevere il conte ieri vi era permesso.
Beatrice
Mi è permesso due volte di riceverlo adesso.
Asdrubale
(a Fulgenzio)
Non ne farete nulla.
Fulgenzio
(a Asdrubale)
Venitemi in aiuto,
Ditele una parola.
Asdrubale
(allo stesso)
Se l'avete voluto...
Fulgenzio
Un marito colpevole è pur sempre un marito.
Torna...
Beatrice
Non tornerebbe se non fosse partito.
Fulgenzio
La colpa e il pentimento vi fan l'effetto istesso?
Beatrice
Dovea restare allora, o non tornare adesso.
E poi chi di un possibile inganno mi assicura?
Asdrubale
(a Fulgenzio)
Ahi!
Fulgenzio
(a Asdrubale)
Zitto!
Beatrice
Chi mi dice che questa è sua scrittura?
Forse ch'io la conosco?
Asdrubale
(fra sè)
Non so dir quel che provo,
Ma soffro.
(un servo entra con una lettera)
Beatrice
Un'altra lettera? Mio marito... di nuovo?
Fulgenzio
Come?
Beatrice
Guardi...
Fulgenzio
Albavilla!
Asdrubale
Albavilla! Oh!
Fulgenzio
Guardate...
Asdrubale
È vero...
Beatrice
Che mi scrive?
(legge)
«Avendo consumate
«Le mie sostanze, a fine di campare la vita
«Parto pel nuovo mondo. Ve ne faccio avvertita
«Per vostra norma. Conte Ottavio d'Albavilla.»
(silenzio)
Signor zio...
Fulgenzio
Non comprendo...
Beatrice
Neanch'io.
Asdrubale
(fra sè)
Non ho una stilla
Di sangue nelle vene.
Beatrice
(guardando la lettera)
Da Vienna!
Servo
L'ha mandata
Un cavaliere al quale l'aveva consegnata
Il conte d'Albavilla a Vienna.
Beatrice
Ma... il latore?
Servo
Ah!... un servo di locanda.
Beatrice
Bene.
(il servo esce)
Beatrice
(a Fulgenzio)
Faccia il favore,
Mi dia il primo biglietto.
Fulgenzio
Non so dove l'ho messo.
Beatrice
Se l'ha in mano...
(lo prende)
Asdrubale
Imbecille!
Beatrice
Vediam. Non è lo stesso
Carattere...
Fulgenzio
Possibile!
Beatrice
A lei... L'uno è rotondo
Mentre l'altro è allungato.
Fulgenzio
Confondete.
Beatrice
Confondo?
Fulgenzio
Ci si vede l'impronta di un'identica mano.
Guardate, cavaliere.
Asdrubale
Sì... c'è un nesso... lontano...
Beatrice
Molto lontano.
Asdrubale
Basta certe volte una penna...
Beatrice
Difatti una è datata di qui, l'altra da Vienna.
D'altronde il contenuto lo dimostra abbastanza;
Nè certo è nel carattere la maggior dissonanza.
Qui sotto c'è un tranello.
Asdrubale
(fra sè)
Ahi!
Fulgenzio
(tirandolo per la falda)
Zitto!
Asdrubale
(adiratissimo e piano)
Siete un bue!
Beatrice
O una lettera è falsa, o lo son tutte e due.
Fulgenzio
Chi volete che ardisca...
Beatrice
Non so nè chi nè come.
Trovo in calce a due lettere scritto lo stesso nome
Da due mani diverse. Guardi questa scrittura:
È la seconda... ferma, risoluta, sicura.
Qui nè pensier nè mano nè penna hanno tremato...
È un gentiluom che scrive. Sarà un tristo sfrontato,
Ma un gentiluomo. Guardi la prima, ora.
Asdrubale
(fra sè)
La mia!
Beatrice
Non si legge evidente la tema e la bugia?
Guardi come la mano tremolante trascina
E ingobbisce le lettere... C'è un'anima piccina
In questo scritto, un core plebeo, subdolo, vile...
Asdrubale
Ma...
Fulgenzio
(ad Asdrubale)
Zitto!
Asdrubale
(a Fulgenzio)
Scoppio, scoppio...
Fulgenzio
(allo stesso)
Per carità!
Beatrice
E lo stile...
Asdrubale
Oh lo stile, io non c'entro, ci pensi lui.
Beatrice
Che? Zio!...
Cavaliere!... Nessuno risponde?...
Asdrubale
Dirò... io...
È vero.
Beatrice
Questa lettera...
Asdrubale
Sì...
Beatrice
Fu scritta?...
Asdrubale
Da me!...
Io sono il core subdolo, vile, plebeo...
Beatrice
Perchè?
Fulgenzio
(ad Asdrubale)
Tacete.
Asdrubale
No, vi voglio rendere la moneta,
E spifferarle tutto dall'a fino allo zeta.
Ah! ingobbisco le lettere, tremando, e le strascino?
Ah! mentisco, ho paura, ho l'animo piccino?
Ah! mi fate strumento delle vostre follie,
E poi tutte le pillole amare sono mie?
Lo volevo io? parlate, lo volevo? cospetto!
Non vi ho detto che... cento mila cose v'ho detto...
Ma no: il signor Ripiego... il signore Spediente...
Questa notte ho temuto di morir d'accidente!
Perchè, quando la testa se ne va in processione...
Ma è tempo che la dica anch'io la mia ragione:
Certo, se il conte Gino è marito, l'afflitta
Moglie... ed anche Maurizio... Ecco perchè l'ho scritta.
Fulgenzio
(allo stesso)
Imbecille!
Beatrice
Marchese, è vero?
Fulgenzio
Non lo nego.
Tentai condurvi al bene e mi fallì il ripiego.
Beatrice
Glie lo perdono in grazia della mala riuscita.
Cavaliere, incoratevi, vi rimetto la vita.
L'eloquenza che avete mostrata or fa un momento
Mi pare arra sicura di serio pentimento.
D'altronde della lettera è assai scemato il danno,
E il mal che ne temetti mi fa dolce l'inganno.
Rimane la seconda, l'unica ormai, la vera.
Mio marito mi rende la padronanza intera
Di me stessa; dal nodo maritale disciolta,
Sono vedova o, meglio, fanciulla un'altra volta:
Signor zio, qua la mano; torneremo a picchetti,
A seste, a quinte...
Un servo
(entrando)
Il conte di Monfiorito.
Beatrice
Aspetti.
(a Fulgenzio)
Le offro la man... ricusa? Anche voi, cavaliere?
Asdrubale
(baciandole ripetutamente la mano)
Oh!
Beatrice
Basta. Non comprendo.
Fulgenzio
Io faccio il mio dovere.
Beatrice
La serietà che ostenta non mi par troppo acconcia.
L'oltraggiata perdona: l'oltraggiator s'imbroncia?
Fulgenzio
Io faccio il mio dovere.
Asdrubale
(fra sè)
A momenti lo batte!
Beatrice
Vorrebbe in cortesia dirmi che cosa ho fatto?
Fulgenzio
Non avete respinto il conte.
Beatrice
E ardisce ancora...
Fulgenzio
Sissignora!
Asdrubale
Testardo!
Beatrice
Pretender...?
Fulgenzio
Sissignora!
Quando parla l'onore, ogni altro affetto è vano,
Nè mi guadagna l'esca di un bacio sulla mano.
Beatrice
Ehi di là...? Dite al conte che non ricevo. Oh zio!
Non cedo ai suoi comandi, cedo all'orgoglio mio...
Non patisco sospetti, e sono assai dolente
Nel veder che i più ingiusti mi vengon da un parente!
Lei, che dovrebbe primo sorgere in mia difesa,
Sceglie mostrarsi invece primo, solo, all'offesa!
E quanto più deserta mi si mostra la vita,
Tanto più il cor ferirmi di profonda ferita!
(ad Asdrubale)
Il vostro braccio, amico. Fra le prove di affetto,
Agli occhi miei, marchese, la migliore è il rispetto.
Asdrubale
Servo suo...
Fulgenzio
Devotissimo.
Asdrubale
Mi rallegro...
Fulgenzio
Animale!